Per i Balinesi il mondo della natura è tenuto in equilibrio da due forze opposte: il bene, favorevole all’uomo, e il male, nemico dell’umanità.Il potere distruttivo della malattia e della morte è collegato con quest’ultima forza e con la nefasta influenza della magia nera. Se la magia nera prevale, il villaggio è messo in pericolo, e diventa necessario fare grandi cerimonie di purificazione per restaurare il giusto equilibrio, per il bene della comunità. L’arte drammatica è anch’essa un mezzo di purificazione e rafforza la resistenza del villaggio contro le forze negative, tramite offerte, preghiere e atti di esorcismo. Tutto ciò rappresenta lo spettacolo simbolico di due notevoli presenze: Barong e Rangda.

Barong, una creatura mistica, dalla schiena ricurva e con la coda, rappresenta il principio positivo, il protettore dell’umanità, la gloria del sole alto, e gli spiriti associati con la magia bianca e con ciò che è giusto. La vedova e strega Rangda è il suo contrario. Governa gli spiriti maligni e le streghe che cacciano nei cimiteri a notte fonda. Il suo habitat è l’oscurità, è specializzàta nella pratica della magia nera, e detiene la forza distruttiva. Ambedue le figure sono di sostanza terrena, ma possiedono la stessa straordinaria abilità nella magia. In un qualche momento di un passato mitico, il Barong si mise dalla parte dell’umanità e, nello spettacolo, combatte dalla parte della gente contro l’invadente forza mortale di Rangda.

Spesso questa lotta avviene sullo sfondo di una storia popolare; per esempio, un episodio del Mahabharata. Tuttavia l’essenza dello spettacolo del Barong e di Rangda rimane il conflitto eterno delle due forze cosmiche simboleggiate dai due protagonisti. Dato che questo spettacolo è pieno di stregonerie e di arti magiche, prima di iniziarlo vengono fatte grandi offerte per proteggere gli attori durante la rappresentazione.

Di solito entra prima Barong, interpretato da due uomini, uno di loro muove le zampe anteriori e l’altro quelle posteriori, il primo muove anche la maschera. L’aspetto di Barong varia anche a seconda del tipo di maschera che indossa, che può essere la versione stilizzata di un cinghiale, di una tigre, di un leone o occasionalmente di un elefante. La maschera più sacra, quella usata nello spettacolo, è quella del Barong Keket, ‘Il Sovrano della Foresta’, una bestia che non rappresenta alcun animale conosciuto. Nell’estrema coordinazione del vivace Barong, ci si dimentica che questa creatura fantastica non sta recitando veramente, dato che fa dei passi in qua e in là maliziosamente e rotea e fa schioccare le guance al suono del gamelan, e scaccia le mosche con la coda. Dopo la danza di Barong, tutti tacciono. Da dietro il cancello del tempio compaiono gli artigli aguzzi che preparano all’orrenda visione di Rangda. Dalla sua bocca pende una lingua fiammeggiante che allude al suo mangiare le fiamme ed intorno al collo porta una collana fatta di viscere umane che cade sul suo vacillante petto. Emettendo sorde imprecazioni, insegue Barong, mentre sventola un tessuto bianco dal quale sgorga la sua sconvolgente magia.

Essi si scontrano in una lotta di magia. Barong è protetto anche da alcuni ‘danzatori con il kris’, cioè da uomini armati con pugnali affilati che stanno a simboleggiare la preservazione della comunità. Ad un certo punto del combattimento, quando sembra che la vittoria di Barong sia in pericolo, i danzatori col pugnale corrono in soccorso di Barong, attaccando violentemente Rangda. Un incantesimo della strega volge la loro furia contro se stessi ed essi cominciano a rivolgere le loro lame contro i propri corpi. Ma Barong, con il suo potente fascino, protegge gli uomini impazziti ed impedisce loro di farsi del male.

Nella maggior parte degli spettacoli, questo pugnalarsi è recitato da ballerini in trance. Per quanta violenza essi mettano nello sprofondare le lame nei loro petti, le punte dei pugnali non penetrano nella pelle. Alla fine dello spettacolo, i danzatori con il kriss vengono riportati in vita dal pemangku, che li cosparge di acqua, benedetta dal fatto di esser stata in contatto con la barba di Barong. (La barba, fatta di capelli umani, viene considerata la parte più sacra di Barong). Un’ultima offerta viene fatta agli spiriti maligni spargendo il sangue di un pollo vivo.

Il Barong, una fantastica creatura che non rappresenta alcun animale conosciuto, è un simbolo spirituale di virtù e agisce nello spettacolo come protettore dell’umanità

Fonte Guide Apa - Zanfi Editori.

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