IL PRESEPE DI RADICI DI FERMO
FORMENTINI
Fermo Formentini nasce a Bosco Valtravaglia l'8 agosto 1919, quarto di
cinque fratelli, lontano parente di Marco Formentini, insigne economista e
cultore di studi storici, anch'egli di Bosco Valtravaglia (i due sono,
curiosamente, nati nella stessa casa e nella stessa stanza!).
Fermo viveva a Bosco Valtravaglia con la consorte, l'ex maestra elementare
Alda Ferrari. Dopo aver lavorato a lungo in un negozio di articoli sportivi,
nel 1975, andato in pensione, Fermo ha iniziato a dedicarsi alla sua
passione, la ricerca delle radici e la loro lavorazione per trarne dalla
materia informe figure di notevole espressività.
Artigiano del legno, capace di trarre dalla materia informe oggetti dalla
notevole espressività, è sostanzialmente un autodidatta; ha infatti seguito
da ragazzo un corso serale di disegno e pittura tenuto a Mesenzana. Oltre
alla pittura e al disegno (Fermo è autore di numerosi quadri), si dedica
anche alla poesia, sia in lingua che in vernacolo.
Ma il suo più grande interesse sono le radici. Egli afferma di essere
affascinato dalla natura col suo progressivo disfarsi e rinnovarsi,
trascorre parte del suo tempo libero nel bosco, lì, da solo, davanti alle
numerose sporgenze e rientranze di una ceppaia, magari in parte modellata
dal tempo e dagli eventi atmosferici, ne studia le parti e sa vedere nel
pezzo la figura che potrà nascere, gioioso la porta nel suo piccolo laboratorio, ne rimuove le impurità e con
un tocco di vernice trasparente o di colore crea oggetti di notevole
bellezza, il rinvenimento di un pezzo dalla bizzarra forma di cammello lo ha
fatto pensare ai Magi e da qui l'idea di un presepe di solo radici.
Il primo anno i personaggi furono solo otto ma nel giro di quattordici anni
sono diventati centoquaranta e più.
Le radici di carpino, nodose, tormentate, hanno dato vita a personaggi e
animali affaticati, quelle di robinia, di castagno, di faggio, di betulla,
meno contorte, a figure più lineari, quelle di edera lisce e di un bel
colore chiaro a ponticelli e staccionate, il sambuco, svuotato, a pozzi, la
glicine ad arabeschi caratteristici.
Un visitatore ha definito il suo presepe <<luogo sacro, depositario di tutti
i segreti della natura>>.
Formentini non si considera il creatore del presepe, ma semplicemente lo
scopritore delle meraviglie che la natura sa creare e attende chi sa
riconoscere e valorizzare le bellezze delle sue forme.
La fase di ricerca del materiale è di fondamentale importanza per la
creazione e il continuo arricchimento del presepe. Infatti ogni anno
Formentini sostituisce alcune figure con delle nuove per variare le
caratteristiche della sua opera d'arte e per la gioia di chi torna ogni
Natale a Bosco Valtravaglia proprio per ammirare il suo straordinario
presepe.
Il libro degli ospiti, del quale Fermo è orgoglioso, vanta alcune firme
eccellenti, tra le quali quella del Cardinale Martini, allora Arcivescovo di
Milano, che nel 1996 visitò il presepe. Significativa pure la presenza di
alcuni critici d'arte, anche stranieri che hanno esaltato la creatività e
l'abilità con cui il Formentini ha saputo creare un'opera d'arte unica al
mondo.
Dal 1987, quando lo ha allestito per la prima volta, dedica gran parte del
proprio tempo libero al presepe di radici, visitabile in un locale della
chiesa di S. Maria Annunciata di Bosco Valtravaglia.
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Il "Presepe di Radici di Fermo
Formentini" è esposto in permanenza presso la Chiesa dell'Annunciazione in
Bosco Valtravaglia (Montegrino -VA)
é
curato e gestito dall'Associazione Culturale
"Amici di G. Carnovali detto il Piccio"
Per informazioni e visite rivolgersi allo 0332
508203 |
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